Il Signore ci invita a condividere tutti i nostri pesi con Lui e con i nostri fratelli in Cristo. Davvero non è buono per l'uomo stare da solo, e neanche per la donna. La Chiesa, sposa di Cristo, non deve fare più come fece Eva con il primo Adamo. Dobbiamo imparare ad aprire il nostro cuore davanti a Dio.
Dio ha dato degli uomini come dei doni, perché il suo popolo fosse curato. Ma questo non è scritto perché ci giustifichiamo pensando che ci sono i pastori e che la cura dei nostri fratelli spetta a loro. Perché è tutto il popolo di Dio che ha ricevuto il Signore nel cuore e quindi il cuore del Signore è in ciascuno di noi. Tutti noi abbiamo la stessa chiamata a non dire come Caino "sono forse io il custode di mio fratello?", ma a curarci del nostro prossimo, sentendo i suoi pesi come i nostri pesi.
I giornali sono pieni di notizie sulla crisi economica che investe il mondo. Tutti i paesi sono coinvolti in una scivolata interplanetaria senza uguali, le borse vanno su e giù portando con sé capitali, industrie, banche. Aumentano in modo esponenziale i disoccupati, i fallimenti, la crisi attanaglia la società, le famiglie e tutti, con preoccupazione e angoscia, seguono i notiziari da bollettino di guerra.
Tutti? I cristiani non dovrebbero essere in questa massa di preoccupati e disperati.
La Bibbia ci dice che ciò che fa ricchi è la benedizione del Signore. Ma di quale ricchezza sta parlando? La ricchezza di chi ha imparato ad accumulare o la ricchezza di chi è capace di dare tutto quello che ha?
Babbo Natale, la Befana, il presepe, l’albero di Natale sono pratiche pagane, molte delle quali affondano le loro radici nella magia. I bambini hanno bisogno di credere al Gesù del Vangelo, non di seguire queste vane tradizioni che corrompono la purezza della verità.
Dio esorta a non lasciarsi condizionare dalle tradizioni degli uomini, ma a vivere fedeli a Cristo.